Gravidanza: “cosa aspettarsi quando si aspetta”

Diventare madre non è uno status che si acquisisce nel momento del concepimento, è piuttosto un processo che richiede alla donna una ridefinizione di se stessa e un continuo adattamento alle necessità e ai bisogni del bambino. L’arrivo di un figlio fa si che la madre, oltre al creare una relazione con il bambino, debba ridisegnare la sua rete di relazioni. La donna ha solo 9 mesi per affrontare un’ampia riorganizzazione della propria vita, cambia il corpo, la propria identità di figlia e di donna, le relazioni sociali, di coppia, la sessualità, la vita lavorativa e il ruolo che assume all’interno della società. Infatti, la gravidanza da un lato dà alla madre il tempo fisico di riorganizzare uno spazio concreto nel mondo reale, dall’altro lato le consente di riorganizzare il suo spazio interno per creare e contenere l’idea di sé come genitore e come madre. Il corpo aiuta in tal senso mutando, preannunciando e testimoniando, giorno dopo giorno dei cambiamenti in atto; il fisico si adegua ritmicamente allo stato della gestante mentre l’adattamento psicologico è più delicato. Inoltre, il corpo che muta, e in particolare, la crescita della pancia, segnalano il crescere del bambino, oltre che concretamente anche dell’immagine e del posto che il bambino acquisisce nei pensieri della madre. Il bambino immaginario contiene aspetti di desideri, paure, fantasie, timori, aspettative e precede e facilita l’incontro con il bambino reale.

• Walnut  è il fiore della protezione e del sostegno. In un momento di grande trasformazione aiuta la mamma ad accettare il cambiamento fisico in atto. Può comunque rivelarsi necessario anche nei mesi successivi, per esempio per favorire l’accettazione dei cambiamenti fisici più evidenti dopo il secondo trimestre.
• Scleranthus usato spesso per contrastare la nausea e il vomito frequenti nei primi tempi dell’attesa, efficace anche successivamente in caso di sbalzi di umore e instabilità emotiva.
• Red chestnut è ottimo per allentare l’angoscia e l’ansia anticipatoria, l’apprensione eccessiva per il futuro del piccolo e la tendenza, fin dalla gravidanza, a essere iperprotettive.
• Olive è il fiore che aiuta a superare la stanchezza fisica, soprattutto nell’ultimo periodo quando il pancione comincia a pesare. Questa essenza sarà di grande giovamento per riprendersi dalla fatica del parto. Infatti, il rimedio agisce come un “ricostituente” naturale  favorendo il recupero dell’energia e rivelandosi indispensabile alla mamma nelle prime settimane di accudimento del neonato per riprendersi da stress, fatica e notti in bianco.